CAPITOLO 1 - LA BARCA A RENI
Una volta Piero doveva andare al di là non del suo naso, non
delle apparenze, ma della sponda del fiume. Cercò di prendere il problema di
sponda, ma alla fine dovette affrontarlo in maniera diretta, perché: non aveva
i remi. In compenso aveva la barca, che non è mica poco, quando vuoi andare al
di là della sponda di un fiume. In mezzo alla corrente e facendo ciao ai pesci,
il discorso della propulsione diventò però pressante, così che Nicoletto (che
una volta era Piero, ma adesso, evidentemente, Nicoletto) decise di propellere a
suon di colpi di reni.
CAPITOLO 2 - LA BARCA A RAMI
Scoraggiato dalla lentezza dei suoi reni, decise di
fabbricare dei remi. Per fare un remo ci vuole l’albero, per fare l’albero ci
vuole il seme e per vederlo crescere un sacco di pazienza. E Nicoletto, pensate
un po’, la trovò. Era primavera quando sulla sua barca spuntò il primo
germoglio, che si fece un bell’alberello con un sacco di rami e rametti. In
tutto quel tempo, però, Nicoletto e la pianta erano diventati amici e di utilizzare
i suoi beni rami come remi, proprio ne se ne parlava.
CAPITOLO 3 – LA BARCA A RAME
Senza saper leggere né scrivere, Nicoletto non lesse né scrisse,
però costruì una speciale copertura di rame, famoso per essere un grande conduttore. Difatti
condusse un sacco di calore dall’altra parte del fiume; la barca, tuttavia, rimase bella che ferma.
CAPITOLO 4 – LA BARCA A RANE
Nell’incertezza su come proseguire, Nicoletto improvvisò un
invito a quelle che, secondo lui, erano
delle signore esperte di navigazione. Invece non erano signore neanche un po’,
dati i versacci che facevano. Quanto alla navigazione, ognuna gli diede un
consiglio diverso e Nicoletto non ne capì neanche uno.
CAPITOLO 5 – LA BARCA A ROMA
Intanto che Nicoletto non attraversava, capirete da voi che
la corrente si portava a spasso la bella barca azzurra. Avvenne così di scoprire
che il fiume sull’altra sponda del quale il nostro eroe voleva andare, era il
Tevere. Bene, direte voi. “Bene”, disse anche Nicoletto, “visiterò il Colosseo
e farò anche un salutino a Marco, che a Roma ci abita da quando era bambino,
con tanto che ha 4 anni”.
CAPITOLO – LA BARCA A
REMO
Avvenne così che Nicoletto, stufo e arcistufo di non
attraversare, regalò la barca a Remo, che passava proprio di lì. Remo la regalò
a Romolo e Romolo la portò allo zoo per regalarla a una certa loro parente.
Nicoletto ricavò invece una barca nuova, leggera leggera, da
un petalo di tulipano, costruì una vela con un altro petalo e con un soffio
leggero, fu in un baleno dall’altra parte del fiume.