Una volta un corriere che leggeva il corriere, corse di gran
carriera per prendere la corriera. Riuscì a prenderla, ma poiché la lettura lo
impegnava molto, la appoggiò distrattamente sul davanzale, col rischio che
centrasse un vaso di fiori.
Fortunatamente i fiori furono di ispirazione per l’autista,
che deviò su una nuvola di cartapesta poco distante dal tetto del palazzo. Il
palazzo era poco distante da un lago, che era poco distante da un monte, che
era poco distante dalle stelle. Per vederle, bisognava aspettare che il giorno
passasse dall’altra parte del mondo. Nessun problema per il corriere, sempre
concentratissimo nella lettura. Qualche preoccupazione per i passeggeri della
corriera, che temevano che la cartapesta potesse cedere in caso di pioggia. Ma
non piovve. Al posto della pioggia venne un arcobaleno che si era perso e
chiedeva indicazioni per raggiungere un certo tesoro. L’autista pensò al tesoro
più grande che gli veniva in mente e gli indicò le stelle. Le stelle gli
indicarono il monte, che si impennava sui prati con dolce maestà. Il monte intonò
una canzone di pioggia dissetante, che finì nel lago ma evitò la nuvola di
cartapesta, con grande allegria dei presenti che, si gustarono lo spettacolo
fino all’ultimo boccone.
Intanto si faceva sera e i passeggeri della corriera
iniziarono a sentire freddo e fame. L’arcobaleno, che aveva ascoltato tutti ma alla
fin fine non si era ancora mosso, offrì allora la sua tonda schiena alla
corriera, che scoprì in un secondo la strada di casa; è così che l’arcobaleno trovò
il tesoro, proprio mentre il corriere chiudeva il corriere e le prime stelle tintinnavano
da lontano.