martedì 26 marzo 2013

Testa a testa tra tasto e tosto


Scrissi un testo su una testa, ma una testa non fa testo se non testo che quel tasto che soggiorna sulla testa, sia ben tosto o se, piuttosto, solo attesti che quel tosto va addentato in un bel posto, che poi – neanche a farlo apposta – passa in testa alle proposte.

E in onore delle pro-poste, ovvero delle signorine che si vedono favorevoli alle poste, ci si pregia di decantare il verso seguente:

Favorevoli alle poste,
poco meno anche ai corrieri,
spedirò tutto domani,
per averlo indietro ieri. 

domenica 24 marzo 2013

Un principe mancato


Conoscevo un falegname,
il più bello del rame,
nei capelli delle rane
e altre cose ancor più strane,

di cui qui non parlerò
ma le rane, dico: ohibò!
una a una le ha baciate
ma le belle fortunate,

eran tanto pervicaci
che rimasero batraci.
Capirete che perciò
neanche una ne sposò:

come fossero gioielli
le rimise nei capelli,
e rimase falegname
il più bello del reame! 

sabato 23 marzo 2013

Un pezzo RAP


...se mi scotto metto il Prep
così aggiungo un verso rap!

Yoyoyo che meraviglia,
con questi occhi anche una triglia

mi direbbe intelligente
o anche non direbbe niente,

perché è muta come un pesce
e perciò non se ne esce! 



Dedicato alla piccola Hanan, rapper in erba in un prato di fiori. 

giovedì 21 marzo 2013

Quanto è grande un desiderio


Ho un amico che ha espresso un desiderio. 
Un altro ha espresso un treno: un treno espresso, grande e a vapore.
Un terzo amico, modesto, ha espresso solo un caffè.
Nel treno c’erano 100 persone che si sono strette la mano, hanno fatto amicizia e si sono chiamate per nome, e così il desiderio del primo e del secondo amico sono diventati lo stesso.
Il terzo si è gustato il caffè ed è andato verso casa. Preso com’era a zuccherarlo, non ha neanche sentito il treno salutare fischiando.
A me pare che, tutto sommato, sia meglio abituarsi a pensare in grande. 

A montarsi la testa


"Ma hai visto Gigino?? Si è proprio montato la testa!"
Per farlo, ha seguito scrupolosamente le istruzioni, ma ciò nonostante ha fatto un errorino. “Errorino” poi lo diciamo noi, perché l’altro ieri Gigino aveva 4 orecchie. Sapeste quanto ci sentiva!! A fine della giornata, dopo aver sentito i pettegolezzi di nonna Palmira che pure era a quattro isolati di distanza, decise si smontarsene tre e ne tenne soltanto una, bella centrale.
Per compensare quella mancante, mise al suo posto un occhio, ma sbagliò di nuovo: quell’occhio era l’occhio di un ciclone!
Non solo: l’orecchia mancante, che non si sentì per niente compensata, chiese ad alta voce dei soldi, almeno per comprarsi la merenda.
Pierpaolo (chissà poi chi era), che soldi non ne aveva, gli diede un panino con dentro il giallo delle tempere, il fiume Mississippi e il ciclone che era avanzato, dato che Gigino ne aveva utilizzato solo l’occhio. E quella, ve lo posso giurare, fu la più strana merenda che un'orecchia avesse mai fatto!


Il dolce fiore


Questa è la storia di Giotto Perotto,
quando si gira vede un biscotto.

Gira il biscotto e diventa sera,
gira la sera e trova una pera.

Gira la pera e cade il soffitto,
gira il soffitto e lo mette diritto,

gira il diritto e trova un dovere,
gira il dovere e trova un piacere,

gira il piacere e trova un favore,
gira il favore e trova un bel fiore.

È solo uno e profuma per otto,
il dolce fiore di Giotto Perotto. 


mercoledì 20 marzo 2013

L'umida sfida


È la storia di Giampietro,
si bagnava sul di dietro,
si bagnava sul davanti,
si bagnava pure i guanti.

Sarà stato forse un caso
ma io gli ho bagnato il naso
e per una settimana
soggiornai in una fontana!