martedì 12 giugno 2012

una strizzata di occhio

Un giorno arrivò un tale e strizzò l’occhio a un altro signore.

«Ahia! »
«Che c’è? »
«Mi ha strizzato l’occhio! Scusi, ma le sembra?»
«Non mi sembra per niente, e a lei cosa sembra?»
«Che mi abbia strizzato l’occhio, mi sembra! Anche sì il mio preferito, mi scusi ma non si poteva strizzare il suo?»
«Ma è proprio quello che ho fatto, non trova?»
«No che non trovo!»
«Male! Non lo sa che le basterebbe cercare?»
«Senta un po’: io non avevo perso niente, lei però l’occhio me l’ha strizzato lo stesso! Aveva almeno lavato le mani?»
E il tale, che non le aveva lavate per niente, levò quantomeno le gambe e se la filò a gambe levate. Ma da allora in poi, per sicurezza, non strizzò più l’occhio a nessuno e salutò tutte le persone facendo semplicemente l’occhiolino.

venerdì 8 giugno 2012

cosa vai cerchiando?

Se trovi cerchi
se cerchi trovi,
se cerchi i cerchi
non trovi i rovi,
ma trovi i cerchi
che poi ritrovi
se li ricerchi. 

Ma se li cerchi 
scopri da te,
era uno solo 
e ora son tre,
concentrazione 
non gliene manca:
son cerchi concentrici
su carta bianca!

giovedì 7 giugno 2012

il guardaboschi


Un giorno, un grande diplomatico, incontrò per caso il procuratore di brindisi. Sfortunatamente, questi non gli procurò neanche un Brindisi, ma appena un aperitivo scarno scarno. Per la delusione, il diplomatico rinunciò al diploma, scambiandolo con una licenza media; così venne in media licenziato. Si accorsero presto, tuttavia, che non si poteva licenziarlo in media: andava licenziato in tronco. La sua licenza media fu quindi sostituita con una licenza da taglialegna. Già che c’era, se la giocò a biglie con un guardiaboschi e vinse anche la licenza di quest’ultimo. Così che oggi, il nostro grande diplomatico, passa la giornata a guardare i boschi, saluta gli scoiattoli quando saltano sui rami e brinda con acqua di sorgente alla luce del giorno.


mercoledì 6 giugno 2012

stati d'animo

Ho un casino in testa che la metà basta
così ho detto basta alla metà che resta.
Bel colpo di testa, mi farò una cresta
proprio a mezza testa.
Ci farò la cresta, mi ci terrò il resto,
mangerò una crosta e se la lancerò,
sarà una crostata ed io la mangerò.

il tallone della bertuccia


Il povero Achille aveva un cruccio,
ma lo teneva dentro un astuccio.

Vi dico ora una cosa mattana:
l’astuccio era uguale a una grossa banana!

Più tardi è arrivata una bella bertuccia,
che ne ha avanzato soltanto la buccia. 

La cosa non fu niente affatto carina,
difatti di colpo, la poverina

si ritrovò così, in pianta stabile
con un tallone assai vulnerabile. 

La scimmia prese un aspetto sconvolto,
ma la soluzione non tardò molto: 

le ricordò il suo prozio Gedeone
che le bertucce non hanno il tallone.

la candeggina


Ho un amico un po’ irritato:
l’han pettinato dal lato sbagliato.

Non solo: il mio amico si chiama Lino
ed hanno usato uno spazzolino,

ma subito dopo uno spazzolone,
il che ha complicato la situazione:

infatti suo nonno, che dorme in bagno,
voleva usarlo contro ad un ragno,

ma poiché era sporco di brillantina,
gli ha fatto un lavaggio di candeggina.

La candeggina, in qualunque misura,
produce danno alla pettinatura,

difatti il mio amico, già un po’ spettinato
si è ritrovato di colpo invecchiato. 

martedì 5 giugno 2012

la presa


Ho un amica un po’ incompresa
senza dita nella presa
ma la presa è un po’ incallita
e va lei verso le dita.

Non le piace, non va bene
ma per far contento Gene
(di elettronica studente,
che capisce poco o niente)

solo un dito, per favore,
ficca dentro, ma che errore!
Era la presa della Bastiglia
E non vi dico che parapiglia!

Sono usciti dei francesi
Che non vedeva da mesi,
sono usciti gli ostrogoti,
di sicuro meno noti,

Uno di questi ha un naso bionico
che serve a sancire l’errore storico:
la storia difatti è tutta sbagliata,
ma la mia amica così l’ha imparata.

La studia di fretta, da qualche mese,
con tutte le dita ben dentro le prese,
e se le toglie perché son tante
ecco di colpo che torna ignorante.