venerdì 13 settembre 2013

La corsa alloro


La corsa alloro è un tipo di corsa che si corre con fare maestoso. Tutti quelli che vi partecipano sono molto regali e capirete da voi che, dove ci sono i regali, ci sono i bambini, soprattutto a Natale. Ma Natale o non Natale, i bambini rimangono e corrono la corsa alloro. In particolare, agguantato l’alloro, lo portano alla mamma che lo usa per cucinare chissà quali leccornie. Chi non sa quali, può immaginarle come il proprio piatto preferito, ma più bello e colorato. La mamma allora prende l’alloro e, per verificare che non sia troppo vecchio, si sincera di chiedere ai piccini se si tratti di alloro di allora o, piuttosto, di alloro di adesso. L’alloro di adesso viene lesso, quello di allora viene passato in padella, ovvero lo si mette in una padella e lo si passa a Giorgio, a Luca o Antonio. Antonio ringrazia con un bell’inchino. L’inchino, che non vuol’essere da meno, ringrazia con un bell’Antonio. La padella, che tanto era di passaggio, chiese un passaggio a un passante per andare a trovare una sua cugina di Modena appena scampata da una brutta scarlattina d’olio motore, con cui progettava di fare le ferie quell’anno.
Il passante, tuttavia, era un bambino che tutto impettito, che rideva e che correva la corsa alloro giocando a impersonare Giulio Cesare. Caio Giulio Cesare Augusto per gli amici. La padella si improvvisò allora un glorioso copricapo, che sulla testa di Giulietto generò una profonda impressione in tutti i bambini del circondario, facendogli vincere la corsa senza nemmeno bisogno del traguardo!

lunedì 9 settembre 2013

Tintinnina e la colazione


Tintinnina è una bambina
al sapor di ovomaltina,  
tintinnando senza fretta,
Tintinnina un po’ cinguetta,

cinguettando in tutta l’aria,
chiama la sua amica Daria,
che risponde con un trillo
che ha il sapore di mirtillo.

Tra mirtillo e ovomaltina,
tintinnando tintinnina,
fa una super colazione,
ma che gran soddisfazione!

venerdì 6 settembre 2013

Buon viaggio!

Cambia il mondo un po’ per volta,
piano piano lo si ascolta,
cambia il mondo tutto insieme,
resta sempre intatto il bene

e un augurio di un momento
che va in alto come il vento,
tutto pieno di coraggio,
un augurio di buon viaggio.



Questo è per dire ciao ad un'amica cara che parte... Buon viaggio amica mia! 


Tintinnina

Conoscevo Tintinnina,
abitava giù in cantina,
se era allegra tintinnava,
se era triste ci provava,

e provando e riprovando,
tutta allegra tintinnando,
sequestrava la tristezza 
in un trillo di dolcezza.

Un tavolo che balla

Ho un tavolo che balla,
difatti è molto allegro,
di giorno gioca a palla,
la notte con i lego.

È un tavolo azzurrino
di stelle e compensato,
lo avevo da bambino,
così l’ho sempre amato.

È un tavolo che forse,
puoi prendere anche tu,
se lasci le tue borse
e corri un po’ all’insù!

Un tavolo che balla,
e sa di fiordaliso,
a forma di farfalla 
e sempre col sorriso. 

giovedì 5 settembre 2013

Le impronte del conte

Conosco un conte che lascia impronte sopra la fronte di un bisonte, ed un bisonte che è un mastodonte ma si confonde grazie alle impronte: cerca la fonte ma trova un ponte e manda a monte tutte le impronte. Così che il conte, di gesta pronte, fila sul monte, prende le impronte, trova il bisonte fermo sul ponte, prende la mira, cerca la fronte, ma poi si incanta con l’orizzonte.

E l’orizzonte gli suggerì: prendi le impronte e lasciale lì! 

La nascita del rinoceronte

Un giorno Ronte, che si cercava,
incontrò Rino, che passeggiava.
Quando ce l’ebbe bene di fronte,
gli chiese: “Scusi, Rino, c’è Ronte?”

Quello, sorpreso, disse di no,
ma sta di fatto che si inventò,
un animale affatto ingombrante, 
che oggi fa il paio con l’elefante.