Si diceva, ma non ricordo bene chi, che l’umanità intera
potrebbe stare meglio nell’arco di una sera. Per sicurezza io proporrei un
giorno intero e, tanto per andare sul sicuro, un giorno pieno di sole!
Si comincia così: al 3, un sorriso per me, uno per te e uno
per gli altri 73.
Esercizio 2: acciuffare un passante per la mano – o molti,
se si hanno tante mani disponibili) – e, prima che passi, fare insieme il giro
della Terra, guardandola prima da sotto e poi da sopra, finché lo stupore non
vi impedisca di atterrare.
Esercizio 3: colorare tutte le facce grigie con le tempere
(per sicurezza farlo in cucina, dove, se si sporca, si pulisce prima).
Esercizio 4: consolare Rosina che piange, comprandole una
maglia con le frange. Se non funzionasse, abbracciarla forte. Se non
funzionasse, prenderle la mano e aspettare insieme che le passi.
Esercizio 5: ripetere
i primi 4 esercizi con una persona antipatica, e controllare se rimane
antipatica o se magari non le scappi da ridere. Questo potrebbe succedere in
più casi, ma il più veloce è individuare i baffi e disegnarci sotto la risata
con le tempere, con l’abbraccio o con un’idea a piacere.
A questo punto, in genere, incomincia a sgranchirsi una
certa serie di MA. Avviene pressappoco così:
MA è anche vero che oggi non è una giornata facile, con
tutti quei nuvoloni tra me e il buonumore.
MA Luca mi ha fatto lo sgambetto proprio ieri, e cadendo, lo
giuro, mi sono ammaccato il naso (fortuna che la mamma me ne ha messo uno nuovo,
mentre aggiustava il primo).
MA la maglia con le frange era la mia, le tempere si
consumano, ne avevo solo due e un’oca non è un bue.
Di questi MA non si sa molto, se non che al palato sanno di
polistirolo, alla vista non ricordano i fiori e che c’è un segreto che vale per
tutta l’UMANITA’.
E il segreto è che se i MA ce li togli, quello che resta è
l’UNITA’.
Come una di quelle foto che vengono bene soltanto se
sorridono tutti. O in cui, se ingrandisci le singole facce, ti accorgi che il
sorriso di uno e quello di tutti, sono lo stesso.