la fenice danzerina,
che soffriva nel profondo
per il male che c’è al mondo,
che gemeva a tutto spiano,
e da Bergamo a Milano
si sentiva sottovento
il singulto ed il lamento…
Ma è già scritta la sua sorte:
il dolore apre le porte,
e colei che le attraversa
scoprirà l’aria più tersa
e un ennesimo traguardo
a cui il sole apre lo sguardo
e rivela la sua essenza
in una nuova presenza,
una forza indefinita
libera come la vita,
forza della vita stessa
nell’amore per se stessa
e per il genere umano
a cui tenderà la mano
nella danza cristallina
di fenice danzerina!
(dedicata alla mia cara amica Silvia, aka la Fenice danzerina!)