lunedì 30 settembre 2013

La falsa credenza

C’era un signore nato a Cosenza
che ha smascherato una falsa credenza,
che era vestita da lampadario,
per un motivo per noi secondario.

È agevolmente che si deduce,
che una credenza fa poca luce,
ma un lampadario non è una credenza
e già si nota un’incongruenza:

se la credenza, con fare quieto,
si finge polvere sotto il tappeto
e un lampadario un po’ impolverato,
ambisce al sole e scappa sul prato,

in questa casa non so che succede,
se ci si appoggia, se ci si siede,
il mio mobilio è alquanto confuso, 
immaginate me che lo uso!

domenica 29 settembre 2013

Un bis di nonni

Avevo un nonno, ho voluto un bis. Mi sono ritrovato con un bisnonno e non vi dico la gioia, dato che non lo avevo mai conosciuto prima! Per rompere il ghiaccio con questo bisnonno, cercammo un rompighiaccio ma, non trovandolo, con una bella matita lucida e un foglio tutto di carta, giocammo a tris.
Conobbi così il mio trisnonno. Il mio bisnonno, invece, si ritrovò di fronte suo padre, che gli chiese se era stato lui a segnare la carrozzeria del cavallo e lo mandò a letto senza cena. Povero bisnonno,

Si domanda: cosa accadde quando, il giorno successivo, dopo il cenone di Natale, in presenza di mio nonno, del mio bisnonno e del mio trisnonno, feci due volte tombola? 

sabato 28 settembre 2013

Il cervello ritrovato

Un signore di Sassello
va cercando il suo cervello.
ogni volta che lo trova
dentro c’è una cosa nuova!

Va da sé, mentre cercava
più di tanto non pensava,
così che si è poi convinto
che seguire un po’ l’istinto

non fa male alla ragione
ed il suo bel cervellone
pensa meno ma è più sveglio
e funziona molto meglio! 

Una storia della cicoria

Questa è una storia della cicoria,
ne ha avute altre, tutte con Gloria,
però alla fine non han funzionato:
una sta a casa, l’altra nel prato.

Certo ad amarsi si aman parecchio,
quando ci penso mi gratto un orecchio,
gratto l’orecchio pure di Gloria,
che tanto adora la sua cicoria.

Una vicenda un po’ sfortunata,
però alla fine si è sistemata
e se l’amore a volte è un po’ matto,
si son trovati al centro di un piatto!

Il contastorie

Un cantastorie e un contastorie,
raccoglievano insieme delle cicorie.
Per ogni storia che uno cantava,
l’altro veloce gliela contava.

Quando arrivava il numero venti,
era il momento dei condimenti:
con olio e sale finisce la storia, 
la stessa fine della cicoria.

venerdì 27 settembre 2013

Il maestro delle viole

Il maestro delle viole,
quando suona con l’archetto,
fa fiorire le aiuole,
sa dar vita ad ogni oggetto,

ha una cassa sulla schiena,
- una riga per colore - 
che non lascia a pranzo e a cena,
perché ha dentro le sue viole.

Se le suona ad una ad una,
i colori sono mille,
tu puoi coglierne ciascuna:
fanno note di scintille!

La sue viole son strumenti
da suonare come un fiore,
sono mille esperimenti
sulla via del buonumore!

giovedì 19 settembre 2013

Le tende da sole


Avevo delle tende da sole, ma la solitudine le opprimeva. Comprai delle altre tende per far loro compagnia ma, disgraziatamente, erano da sole anche quelle. E nonostante le avessi disposte vicine vicine alle altre, erano lo stesso da sole. Un po' come quelle persone che non hanno ancora imparato a ascoltare. Che pena nel cuore! E che bella notizia quando comparve il signor Sarto Collasta, con il suo astuto uncinetto in mano, e disse di voler trasformare quelle tende in dolci paraventi per certe occasioni che sapeva lui. In queste occasioni, il vento si disponeva a pallina, il sole gli dava un bel calcione con l'effetto e se la tenda era brava, riusciva a parare il rigore! Se non era brava, il vento finiva in faccia al sigor Collasta e tutto sommato non gli dava nessun fastidio. Le tende però avevano vinto la solitudine, giocavano col vento, scherzavano col sole e davano se stesse per essere utili agli uomini. 

mercoledì 18 settembre 2013

La streghetta


Tra una strega e una scintilla,
che una lucciola che brilla
e trasporta nel presente
un potere sconvolgente,

che, anziché piegare schiene,
potrà fare un po' di bene.
Il potere è sempre quello,
ma l'effetto è un po' più bello!


Il tappetto volante


C’era una volta un nano intrigante,
aveva un fare un po’ da brigante,
alto un bel metro e un soldo di cacio,
faceva il duro, ma con un bacio,

si scatenava una dote speciale
(che torna buona per carnevale):
volava in cielo e fin sopra i tetti
lanciando a tutti azzurri confetti.  

Più li lanciava più era contento,
la sua statura era quella del vento
e da là in cima, il “tappetto volante”,
a tutti quanti sembrava un gigante!

martedì 17 settembre 2013

Benvenuta Scintillina!

Tintinnando Tintinnina,
ha incontrato una fatina
che saluta ad ali aperte,
poi va sotto le coperte:

quando trova sogni strani,
li pulisce con le mani,
finché scocca una scintilla
e la notte allora brilla.

Le ali sbattono contente,
sopra i sogni della gente,
su cui veglia una fatina,
che si chiama Scintillina!

lunedì 16 settembre 2013

La campana di Tintinnina

Tintinnando Tintinnina,
si è fermata a una vetrina,
tutta piena di campane,
le più lunghe e le più strane.

Ma ce n’era una diversa,
nata a Padova ed Anversa,
che se batti mai non stona,
ma in effetti neanche suona.

Il telaio è di cristallo,
suona bianco e suona giallo,
il batacchio è fatto a pinna
e non suona ma... tintinna! 

domenica 15 settembre 2013

Tintinnina e la regina (non Dirindina però, un'altra)


Tintinnando Tintinnina,
ha incontrato una regina,
la regina delle Erinni,
che la fa: “Perché tintinni?”

Tintinnando Tintinnina,
ha risposto alla regina:
“Ne per questo né per quello,
ma soltanto perché è bello!”

La regina tentennò,
tentennando ci pensò,
finché poi, verso le sei, 
tintinnava pure lei!

venerdì 13 settembre 2013

La corsa alloro


La corsa alloro è un tipo di corsa che si corre con fare maestoso. Tutti quelli che vi partecipano sono molto regali e capirete da voi che, dove ci sono i regali, ci sono i bambini, soprattutto a Natale. Ma Natale o non Natale, i bambini rimangono e corrono la corsa alloro. In particolare, agguantato l’alloro, lo portano alla mamma che lo usa per cucinare chissà quali leccornie. Chi non sa quali, può immaginarle come il proprio piatto preferito, ma più bello e colorato. La mamma allora prende l’alloro e, per verificare che non sia troppo vecchio, si sincera di chiedere ai piccini se si tratti di alloro di allora o, piuttosto, di alloro di adesso. L’alloro di adesso viene lesso, quello di allora viene passato in padella, ovvero lo si mette in una padella e lo si passa a Giorgio, a Luca o Antonio. Antonio ringrazia con un bell’inchino. L’inchino, che non vuol’essere da meno, ringrazia con un bell’Antonio. La padella, che tanto era di passaggio, chiese un passaggio a un passante per andare a trovare una sua cugina di Modena appena scampata da una brutta scarlattina d’olio motore, con cui progettava di fare le ferie quell’anno.
Il passante, tuttavia, era un bambino che tutto impettito, che rideva e che correva la corsa alloro giocando a impersonare Giulio Cesare. Caio Giulio Cesare Augusto per gli amici. La padella si improvvisò allora un glorioso copricapo, che sulla testa di Giulietto generò una profonda impressione in tutti i bambini del circondario, facendogli vincere la corsa senza nemmeno bisogno del traguardo!

lunedì 9 settembre 2013

Tintinnina e la colazione


Tintinnina è una bambina
al sapor di ovomaltina,  
tintinnando senza fretta,
Tintinnina un po’ cinguetta,

cinguettando in tutta l’aria,
chiama la sua amica Daria,
che risponde con un trillo
che ha il sapore di mirtillo.

Tra mirtillo e ovomaltina,
tintinnando tintinnina,
fa una super colazione,
ma che gran soddisfazione!

venerdì 6 settembre 2013

Buon viaggio!

Cambia il mondo un po’ per volta,
piano piano lo si ascolta,
cambia il mondo tutto insieme,
resta sempre intatto il bene

e un augurio di un momento
che va in alto come il vento,
tutto pieno di coraggio,
un augurio di buon viaggio.



Questo è per dire ciao ad un'amica cara che parte... Buon viaggio amica mia! 


Tintinnina

Conoscevo Tintinnina,
abitava giù in cantina,
se era allegra tintinnava,
se era triste ci provava,

e provando e riprovando,
tutta allegra tintinnando,
sequestrava la tristezza 
in un trillo di dolcezza.

Un tavolo che balla

Ho un tavolo che balla,
difatti è molto allegro,
di giorno gioca a palla,
la notte con i lego.

È un tavolo azzurrino
di stelle e compensato,
lo avevo da bambino,
così l’ho sempre amato.

È un tavolo che forse,
puoi prendere anche tu,
se lasci le tue borse
e corri un po’ all’insù!

Un tavolo che balla,
e sa di fiordaliso,
a forma di farfalla 
e sempre col sorriso. 

giovedì 5 settembre 2013

Le impronte del conte

Conosco un conte che lascia impronte sopra la fronte di un bisonte, ed un bisonte che è un mastodonte ma si confonde grazie alle impronte: cerca la fonte ma trova un ponte e manda a monte tutte le impronte. Così che il conte, di gesta pronte, fila sul monte, prende le impronte, trova il bisonte fermo sul ponte, prende la mira, cerca la fronte, ma poi si incanta con l’orizzonte.

E l’orizzonte gli suggerì: prendi le impronte e lasciale lì! 

La nascita del rinoceronte

Un giorno Ronte, che si cercava,
incontrò Rino, che passeggiava.
Quando ce l’ebbe bene di fronte,
gli chiese: “Scusi, Rino, c’è Ronte?”

Quello, sorpreso, disse di no,
ma sta di fatto che si inventò,
un animale affatto ingombrante, 
che oggi fa il paio con l’elefante.